22 dicembre 2007

Auguri!



La foto l'ho trovata su Flickr ed è stata scattata da Furfo.

17 dicembre 2007

Dieci anni fa nasceva il termine weblog.

STATI UNITI – Jorn Barger, programmatore americano, era solito tenere traccia della propria navigazione in rete raccogliendo i link significativi in una sorta di diario personale. Un bel giorno Barger ha battezzato la sua raccolta con il termine «weblog»: era il 17 dicembre del 1997. Pochi mesi prima il signor Dave Winer, padre dei feed Rss e del podcasting, aveva inventato il software che permette la pubblicazione di questa tipologia di resoconti online. Bisognerà aspettare poi altri due anni per arrivare alla versione tronca della parola weblog, trasformata da Peter Marholz in «blog». Web come rete e log come registrazione, dunque, per questo neologismo che altro non fa che incorniciare un concetto già esistente.

COME ERAVAMO – «Erano anni bellissimi», ha dichiarato Jorn Barger con evidente nostalgia, alludendo a tempi in cui i diari su internet erano veramente un fenomeno per pochi, ma al tempo stesso circoscrivevano un mondo di appassionati e forse un po' più autentico e meno modaiolo. E con dolce malinconia, ricordando quel giorno di dieci anni fa, Barger pubblica su Wired una guida sulle cose da fare e da evitare se si vuole animare un blog.

DIECI CONSIGLI – Nel decalogo dei suggerimenti Barger specifica l'importanza di una buona dose di umiltà: se ci sono più post che link nel proprio weblog è il segno di un comportamento auto referente. È essenziale avvertire i lettori della presenza di gotchas, che nel linguaggio tech identificano documenti con formattazioni non standard, e aggiornare spesso i link segnalati, anche per i nuovi arrivati. Utile è poi scegliere i personaggi più rappresentativi e monitorarne l'operato online attraverso Google News Feed. Ora i weblog presenti online sono tra i 10 milioni e i 35 milioni solo negli Stati Uniti e forse, come direbbe Jorn Barger, stanno pagando il prezzo della notorietà: un tempo era inevitabilmente un mondo più puro.

Emanuela Di Pasqua - corriere.it

11 dicembre 2007

Strisce pedonali pubblicitarie: una bella idea di MTN Company.



Strisce pedonali come mezzo di promozione. Questa l'ultima sfida della MTN Company, agenzia di comunicazione integrata di Cava de'Tirreni (Sa).
L'occasione era stimolante e degna di essere valorizzata al meglio: “Le settimane dell'Architettura e del Design”.

Organizzate dal Consorzio Ceramisti Cavesi in collaborazione con il Comune di Cava de'Tirreni, “Le settimane dell'Architettura e del Design”, il cui sviluppo è pianificato nell'arco di due anni, comprenderanno workshop, congressi, mostre ed eventi culturali. Gli eventi sono concepiti per offrire uno spunto al confronto e sono volti alla valorizzazione di espressioni di arte e design.

Design e architettura, sviluppo e valorizzazione del territorio, ma soprattutto promozione dell'evento: questo il fine plurimo dell'attività di guerrilla marketing ideata dalla MTN Company. Le strisce pedonali di Cava de'Tirreni sono state, così, personalizzate dalle aziende aderenti al Consorzio Ceramisti Cavesi. Otto diversi decori floreali e astratti hanno “ravvivato” le strisce pedonali cittadine comunicando l'evento e la tematica dell'incontro.

4 dicembre 2007

Parte l'esperimento di lettura incrociata.



Ho terminato di leggere un paio di libri (saggi?) di Enzo Biagi (doveroso!) e sto tentando ora un nuovo esperimento, forse provato anni fa quand'ero al liceo, di lettura incrociata. Nel senso che sto leggendo due libri contemporaneamente che guarda caso sono entrambi dello stesso editore, Strade Blu di Mondadori.

Uno è il capolavoro di Roberto Saviano, Gomorra, che mi è stato regalato il Natale scorso ma che non ho mai trovato la forza di iniziare. L'altro, per la legge della compensazione, è un libro sul calcio scritto da diversi autori, tra cui Nick Hornby e Dave Eggers, che si chiama Guida alla Coppa del Mondo per tifosi dotati di cervello.

Vi farò sapere.